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16 aprile 2009

Retailing battle in Russia


Carrefour and Wal-Mart, along with investment fund TPG Capital, are in a bid to control the Russian supermarket chain Lenta. The two supermarket heavyweights share the shortlist with Finnish chain Kesko and the Agrokor Group. The privately-owned St. Petersburg-based chain was founded in 1993 and stock food and non-food items.
One more month is being allowed to inspect the company’s financial status and make a definitive final offer. The Lenta chain is said to be worth 2.6 billion, with 500 million in debt. The size of the stake that is on offer is 89%. Lenta will probably sell after a buyer and price have been identified.
Carrefour is opening its first Russian store in Moscow in late May this year, with another hypermarket planned in the Black Sea port of Krasnodar. Rivals Kesko bought a DIY store in St. Petersburg in 2004.
Germany’s Metro chain is also another contender for the 89% stake in Lenta. The Russian chain has 31 hypermarkets, fourteen of which are in St. Petersburg.

Fonte: www.internationalsupermarketnews.com

15 aprile 2009

Riduzione dei dazi sulle auto dall'entrata nel WTO

La Russia ha annunciato che ridurrà i dazi alle importazioni di automobili nel proprio territorio doganale, dopo l'adesione al trattato WTO..
Il governo russo ha elevato significativamente il livello dei dazi dognali sulle importazioni di auto nuove ed usate a partire da 12 gennaio 2009. La misura, atta a difendere i produttori radicati sul territorio, tra cui si annoverano numerose case automobilistiche internazionali, ha sollevato proteste tra gli automobilisti russi.
In particolare, nella regione di Vladivostok, dove l'importazione dell'usato giapponese e l'indotto collegato costituiscono una delle voci più importanti dell'economia e dell'occupazione, l'aumento dei dazi ha condotto a numerose manifestazioni popolari, duramente represse dalle forze di polizia.Il nuovo sistema di dazi ha elevato dal 25 al 30% del valore doganale l'imposizione sulle vetture nuove, mentre per l'usato la crescita e stata ancora più significativa, portando ad una sostanziale estromissione delle vetture più vecchie dal mercato.I nuovi dazi doganali possiedono una validità programmata di 9 mesi.

Germans will continue to invest in Russia

8 aprile 2009

L'Italia punta sulla Russia


Per finanziare le esportazioni e gli investimenti italiani in Russia il sistema bancario italiano mette a disposizione oltre 3,7 miliardi. E' il plafond del settore creditizio per le imprese che vogliono operare nel paese, che negli ultimi anni e' cresciuto a ritmo sostenuto, anche grazie a un settore bancario in rapida espansione e con alti tassi di rendimento (il Roe e' passato dal 17,8% nel 2003 al 22,7% nel 2007).Dei 3,7 mld delle linee di credito messi a disposizione dalle banche italiane, il 62% e' gia' stato utilizzato per progetti e iniziative di business nel mercato locale, mentre il restante 38% e' ancora disponibile per finanziare nuove attivita' imprenditoriali nell'area.


I finanziamenti in essere verso la Russia sono passati da 2 miliardi di dollari a fine 2005 a 25 miliardi di stock a settembre 2008. In Russia le banche italiane sono presenti nella federazione con i due principali gruppi bancari, con una rete di oltre 130 filiali sul territorio. Intesa Sanpaolo ha costituito nel 2003 la prima banca a capitale interamente italiano, Zao Banca Intesa. Unicredit e' dal 2005 nel mercato locale con Zao Unicredit Bank, oggi la piu' grande banca internazionale, la decima per assets. Il gruppo ha costituito a Mosca una societa' che offre servizi per il leasing a piccole e medie imprese russe per favorire le importazioni dall'Italia di beni strumentali.


6 aprile 2009

Le imprese italiane in Russia

Con l'obiettivo di rafforzare i rapporti e siglare nuovi accordi di collaborazione, gli uomini d'affari e di governo dei due Paesi trascorreranno tre giorni a Mosca e altri due giorni conclusivi in altre quattro città russe. Eni ed Enel, Fiat e Finmeccanica, Intesa Sanpaolo e Unicredit. I 'big' del sistema produttivo nazionale sono tutti operativi in Russia e forse bastano questi nomi per avere un'idea immediata dell'importanza cruciale dei rapporti economici con Mosca. Relazioni fondate soprattutto sullo scambio di gas e petrolio con macchinari (ma non solo) e che, dal 2000 in poi, si sono rafforzate e ampliate, fino a far diventare la Russia il più importante partner economico-commerciale del nostro Paese al di fuori dell'Ue (salvo gli Usa), con circa 450 imprese italiane - in buona parte manifatturiere - presenti nell'area. A partire dal 2000 - secondo l'analisi congiunturale dell'Ice - la dinamica dell'interscambio commerciale Italia-Russia, i flussi di investimenti diretti in e out, gli accordi strategici sull'energia hanno reso i rapporti bilaterali sempre più solidi ed estesi. Un processo d'integrazione favorito da alcuni fattori fondamentali, come la "perfetta complementarietà" delle due economie: da una parte l'offerta russa di materie prime, in primo luogo quelle energetiche (petrolio e soprattutto gas), di importanza strategica per la nostra economia; dall'altra, l'alta specializzazione manifatturiera italiana, che soddisfa la domanda interna russa, dai macchinari ai beni di consumo.
Fonte: Apcom