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6 dicembre 2010

L'espansione di Ferrero in Russia

Fonti russe e l’amministrazione regionale interessata hanno confermato gli ulteriori investimenti, di 6 milioni di euro, da parte di Ferrero per il suo stabilimento russo nella regione di Vladimir, dove inizia l’installazione di una terza linea produttiva anche per rendervi possibile la produzione della famosa Nutella, a partire da marzo.
Secondo il protocollo siglato con l’amministrazione regionale, gli investimenti di Ferrero a Vladimir (si tratta della prima fabbrica russa e la seconda dell’Europa orientale) erano stati valutati 200 milioni di euro; la struttura produce già cioccolato per i dolci a marchio Kinder e Raffaello.

Il gruppo dolciario italiano sta puntando molto sul mercato russo, dove ha anche intrapreso diverse battaglie giudiziarie per tutelare i propri marchi commerciali da concorrenti sleali.
Fonte: U/I

4 novembre 2010

Il mercato delle olive in scatola


I consumi del prodotto aumentano in Russia di anno in anno e il trend è destinato a crescere anche se la crisi finanziaria minaccia di frenarlo – I consumatori russi preferiscono olive in scatola senza nocciolo e farcite – I produttori spagnoli controllano il 96% del mercato.
Le olive in scatola - i russi usano due parole diverse per definire le olive verdi (olivy) e quelle nere (masliny)) - sono un prodotto relativamente nuovo per il consumatore russo.
Le olive sono uno dei pochi prodotti che il consumatore russo riceve esclusivamente e soltanto come prodotto conservato. Ai tempi dell’Rss le importazioni di olive (in primo luogo dalla Grecia) in scatola erano molto scarse: era il tipico alimento per la tavola delle feste.
Negli ultimi tempi le olive in scatola sono diventate molto comuni sulla tavola dei russi, e vengono vendute a prezzi piuttosto “democratici”, nonostante siano elusivamente un prodotto d’importazione dal momento che in Russia le olive non vengono coltivate.
Attualmente le olive in scatola vengono importate da 28 Paesi. La posizione dominante e dei produttori spagnoli che controllano il 96% del mercato russo.
Nonostante la diffusione di questo prodotto, i consumatori russi se ne intendono poco o niente di tipi di olive e dei marchi dei produttori. Distinguono il prodotto per il colore (verdi o nere), per il tipo (con o senza nocciolo), per la farcitura e per le dimensioni della scatola.


L’aumento del benessere della popolazione ha fatto sì che attualmente sempre più russi consumino regolarmente e in buone quantità olive in scatola. Secondo gli esperti del mercato agroalimentare della Russia, la popolarità di questo prodotto tra i consumatori continuerà a crescere nei prossimi anni.
Secondo i risultati di un recente sondaggio d’opinione condotto dall’agenzia sociologica Romir, i consumatori russi preferiscono le olive nere a quelle verdi. Nelle grandi città (Mosca, San Pietroburgo e altre con più di un milione di abitanti) il 51% dei consumatori sceglie le olive nere, mentre a quelle verdi va il favore del 49% degli intervistati.
Secondo le stime dell’agenzia Comcon a Mosca il 40% delle famiglie russe mangia olive in scatola almeno una volta ogni tre mesi. A San Pietroburgo questo dato è ancora più basso: il 27% di famiglie pietroburghesi consuma le olive in scatola almeno una volta nel trimestre. Questi dati sono tipici per le città con più di un milione di abitanti. Nei centri abitati minori i consumi di olive in scatola sono decisamente più bassi.
Mosca è la città leader assoluto per il consumo delle olive in scatola, soprattutto per quanto riguarda i prodotti della fascia alta.

Fonte: Csi24

16 ottobre 2010

Dati di mercato - mercato russo

Retail Market è una società che fornisce dati di mercato ed intelligence sul mercato russo al dettaglio e dei beni di consumo. Il monitoraggio del mercato riguarda essenzialmente tre aree: pricing, branding e retailing. Oltre a ciò, Retail Market fornisce servizi di consulenza on demand. I servizi offerti rappresentano dei tools indispensabili per quelle imprese che vogliono avvicinarsi e conoscere seriamente il proprio settore di riferimento in Russia, o che vogliono approfondirne la conoscenza attraverso dati di prima mano aggiornati e specifici.
Per ulteriori informazioni potete contattare Retail Market all'indirizzo e-mail:

14 ottobre 2010

Energia rinnovabile in Russia

L’imprenditoria chiede al Governo di accelerare l’elaborazione di una completa base normativa indispensabile per consentire lo sviluppo del comparto - In questo momento i due settori principali sono il fotovoltaico e l’eolico - La crescita dell’energia rinnovabile è appoggiato dal gruppo statale ‘Rosnano’ - Attualmente la quota delle energie rinnovabili raggiunge appena lo 0,4% della produzione totale di energia elettrica in Russia.

Come ha dichiarato Vekselberg, il magnate noto per il suo sostegno dei progetti in vari settori legati all’energia rinnovabile in Russia e all’estero, in particolare in Svizzera e in Italia, gli imprenditori russi partecipano attivamente all’elaborazione dell’insieme di leggi che possano favorire la crescita del comparto: “Si tratta non soltanto di energia solare, ma anche dell’energia eolica o quella che può essere prodotta dalle maree. Nonostante la Russia sia il Paese più ricco del mondo per le risorse di idrocarburi, l’importanza del settore dell’energia alternativa per l’economia nazionale aumenta di anno in anno”, ha sottolineato Vekselberg.
Il processo di elaborazione della base legale è stato avviato, ma il miliardario ha chiesto a Putin di sostenere e di patrocinare personalmente la stesura degli atti normativi e delle rispettive leggi. Da parte sua, come esempio positivo di sviluppo del mercato dell’energia rinnovabile, il premier Putin ha citato il progetto che “Renova” sta realizzando insieme al gruppo statale per le tecnologie nano ‘Rosnano’ a Novocheboksarsk, nella repubblica della Chuvashija, dove è stata costituita una joint venture sulla base della società svizzera ‘Oerlikon’, controllata da Vekselberg.
Fonte: Intesacsi

8 luglio 2010

Banca Intesa riposiziona il brand in Russia

Zao Banca Intesa ha iniziato le operazioni di rebranding sul mercato russo riconfermando l’interesse per il medesimo e la sua vocazione alla collaborazione con le imprese russe e italiane che lavorano in Russia; questo indirizzo fatto proprio dall’istituto bancario è stato ribadito, nel corso di un’intervista concessa ad un canale televisivo locale, anche dal presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli.

Il banchiere ha infatti parlato di una banca adesso diventata di tipo “universale” a seguito della fusione con Kmb Bank, specializzata nel banking retail, ma ha sottolineato anche a dispetto della crisi il continuato sostegno ai progetti competitivi delle aziende da parte di Zao Banca Intesa, che da qui in avanti guarderà ancora con più riguardo alle Pmi russe, il cui numero sta aumentando con grandi proporzioni.

La nuova “Banca Intesa” russa opererà nei servizi bancari corporate, retail, e nell’investment banking in alcune decine di regioni russe, e in una nota gli italiani avevano già ribadito che la fusione tra le due banche avrebbe creato un istituto “tra le maggiori banche regionali della Russia”.
Fonte: U/I

23 giugno 2010

La Russia è un'area strategica per l'Italia


In un discorso pronunciato di fronte ai soci del GIM, Zegna ha sottolineato l'importanza del mercato russo per le imprese italian e in particolare lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali con la Russia, “l’Italia è arrivata a essere il terzo fornitore:in Russia c’è la crema della crema delle aziende italiane, ma il numero è estremamente limitato: ci sono 400 imprese che dovrebbero aumentare almeno fino a 600”.
La parola dunque va alle piccole e medie imprese che purtroppo “finora hanno avuto uno spazio operativo molto ridotto, invece oggi dovremmo cercare di aiutarle e spingerle dall’Italia, affinché trovino fuori dai confini nazionali ed europei, quello che purtroppo il mercato interno non offre più”.
In Russia “c'è grande spazio” ma le aziende italiane devono “strutturarsi, potenziarsi”, su “un terreno comunque favorevole. Il bagaglio in termini di prodotti, di flessibilità, di innovazione, di creatività può far scoprire un mercato che potrebbe rivelarsi fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese”.
Uno dei problemi del mercato russo è la contraffazione e la notevole permeabilità rispetto alle esportazioni cinesi. “Si può combattere la contraffazione debellandone la produzione, ma è molto difficile perché nasce da laboratori di piccole aziende difficili da censire, individuare e combattere. Poi, probabilmente si potrebbe contrastare aumentando i controlli alle dogane e, Infine, sensibilizzando il consumatore”.
Nel loro piano economico quinquennale, ha ricordato poi Zegna, le autorità cinesi hanno enfatizzato la lotta alla contraffazione che potrebbe significare l’arrivo di uno tsunami di prodotti contraffatti in Russia, e ciò metterebbe ancora in difficoltà il produttore italiano.
La Russia per l’Italia, ha sottolineato Zegna, è una delle aree più importanti. La missione dell’impresa italiana in Russia dell’aprile 2009 con la partecipazione di oltre 500 aziende italiane è stato un segno molto forte dell’interesse, non soltanto delle grandi aziende, ma soprattutto da parte delle piccole e medie. Ma una missione di certo non basta, è importante la continuità. Bisogna anche dimostrare che l’importanza che si dà alla Russia viene poi mantenuta.


Fonte: Intesa/CSI

22 giugno 2010

Zuegg cresce in Russia


Secondo la stampa locale, l’azienda veronese Zuegg si attende dalle sue operazioni russe un giro d’affari di 30 milioni di euro entro il 2014 e il graduale potenziamento della produzione effettiva di frutta trasformata (frutta semilavorata e preparati per l’industria dolciaria e degli yogurt) presso lo stabilimento di Afanasovo, nel distretto di Maloyaroslavetsky della regione di Kaluga, la cui capacità è stata finora utilizzata soltanto per la metà ma che dovrà raggiungere i pieni livelli di 40 mila tonnellate annue (non confermate); soltanto parziale risulterebbe anche l’utilizzo di tutti i terreni sul sito a disposizione dell’azienda alimentare italiana.

Nella Federazione Russa intende in particolare fidelizzare i propri ingredienti presso la clientela più esigente, ed allargare la sua presenza all’interno delle migliori catene distributive; in precedenza Zuegg aveva già precisato che con lo stabilimento russo, rivolto principalmente ai grandi clienti locali di semilavorati di frutta per il settore dolciario e caseario, avrebbe in un momento successivo potuto raggiungere da Kaluga anche gli altri mercati dell’Europa orientale.
Fonte: U/I

7 giugno 2010

Nuovo impianto Kimberly Clark a sud di Mosca

Questa settimana Kimberly-Clark apre a Stupino, a sud di Mosca, la sua fabbrica russa di pannolini, un investimento da 170 milioni di dollari in questo primo stadio, per un mercato che vede il suo principale competitor straniero in Procter & Gamble; lo stabilimento rifornirà anche i mercati di Ucraina e Bielorussia, sarà il più grande in tutta l’Europa orientale per la multinazionale, e secondo alcune fonti gli investimenti complessivi negli stadi successivi della struttura arriveranno a quasi mezzo miliardo di dollari.

Molto noti sono i marchi Huggies e Kleenex di Kimberly-Clark; la multinazionale americana produce per lo più prodotti di consumo in carta, e tra gli altri suoi brand figurano anche i prodotti Cottonelle, Kotex, e Wypall.
Fonte: U/I

24 maggio 2010

Operatori russi settore Moda a Brindisi

Si svolgerà dal 2 al 5 luglio 2010 una Missione Incoming di operatori della distribuzione specializzata nel settore moda provenienti dalla Russia e dai Paesi Baltici. La missione economica è organizzata dalla Regione Puglia, Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro e l’Innovazione, tramite il supporto operativo dello Sprint Puglia, in collaborazione con l’ ICE - Istituto Nazionale per il Commercio Estero, nell’ambito di apposita Convenzione.
La missione è finalizzata a far conoscere agli operatori esteri le principali specializzazioni produttive di eccellenza del sistema moda pugliese, con particolare riferimento alle produzioni di fascia medio-alta nei seguenti comparti:
· abbigliamento casual uomo/donna;
· maglieria esterna;
· intimo;
· accessori/pelletteria;
· calzature.

La partecipazione al workshop e agli incontri business to business è gratuita e aperta a tutte le aziende del sistema moda pugliese di fascia media e medio-alta, attivi nei comparti: abbigliamento casual, maglieria esterna, intimo, accessori/pelletteria e calzature. Per ulteriori informazioni e partecipazione, consultare la pagina relativa all'evento della Camera di Commercio di Brindisi.
Fonte: Russiaexport

13 maggio 2010

Migliora il settore automobilistico in Russia

Secondo dati della consulting specializzata Asm Holding, nel primo trimestre la produzione automotive russa sarebbe aumentata su base annuale del 52,6% a oltre 218 mila unità; l’output di vetture appare cresciuto del 56,1% a oltre 190 mila unità, quello di camion del 36,4% a quasi 22 mila unità, e quello di autobus del 21,2% a oltre 6.200 unità.

Numeri positivi per la produzione nel trimestre sono stati riportati da tutti i grandi nomi considerati da questo studio, compresi gli automaker stranieri che costruiscono in Russia.
Fonte: U/I

10 maggio 2010

Il mercato russo della birra


Dopo aver raggiunto il punto massimo di 12 miliardi di litri, nel 2008 il mercato della birra in Russia è sceso sul piano quantitativo a 11,4 miliardi di litri, ovvero a 18-19 miliardi di dollari. La Russia è il terzo maggiore produttore di birra al mondo dopo la Cina e gli Stati Uniti. Secondo alcune stime (in questo momento non ci sono ancora dati finali su base annua), l’industria della birra in Russia sta attraversando un periodo difficile: nel 2009 la produzione sarebbe diminuita del 5-7 per cento.
Secondo i dati del Comitato statale russo per le statistiche (Rosstat), nel primo trimestre del 2009 la produzione di birra in Russia è diminuita del 6% rispetto ai dati registrati nel corrispondente periodo del 2008. Un duro colpo ai produttori è stato vibrato dall’introduzione di un’imposta indiretta progressiva (accise progressiva da tre a nove rubli) sulla birra, il cui effetto negativo è stato moltiplicato dalla riduzione dei consumi a causa della crisi finanziaria globale.
Secondo le stime degli analisti dell’Unione dei produttori della birra della Russia, nel primo trimestre del 2009 nel Paese sono stati prodotti 220,7 milioni di decalitri. Nel gennaio 2009 il calo della produzione è stato del 7,2% sul gennaio del 2008, nel febbraio del 2009 la diminuzione è scesa al 2,7% per risalire al 7,6% in marzo.
L’industria della birra in Russia ha ripetuto nel primo trimestre l’esperienza passata nel 2003, 2005, 2006 e 2008, quando all’inizio dell’anno era stato registrato un calo della produzione. Per esempio, nel gennaio 2008 la produzione aveva fatto un crollo del 29,3% rispetto ai risultati del gennaio 2007. Nel primo trimestre del 2009 la tendenza alla diminuzione della produzione all’inizio di ogni anno è stato accompagnato dalle conseguenze della crisi finanziaria globale.
In Russia in questo momento ci sono tre grandi produttori di birra: il gruppo Baltika, con sede centrale a San Pietroburgo, controlla il 37% del mercato. Al secondo posto c’è Heineken che con circa il 24 per cento. Anheuser-Bush InBev (ex SUN InBev) con il 17-19% russo occupa il terzo posto. Seguono SAB Miller (9,8%), Efes (9,4%), Ochakovo (3,3%).
Nonostante che nel 2009 i maggiori produttori abbiano diminuito le proprie vendite (Baltica ha visto calare nel primo trimestre del 2009 le vendite del 5%, a 8,5 milioni di decalitri), tutti i maggiori produttori hanno conservato le proprie posizioni.
Un grande salto di qualità è stato fatto in Russia nel 2008 da Heineken che, dopo l’acquisizione del pacchetto di controllo degli stabilimenti Rechizapivo, ha portato la propria quota di mercato dal 13% del 2007 al 24%.
Lo sviluppo della produzione di birra in Russia avviene in modo poco omogeneo. Nel 2008, inizio 2009, è stata registrata una diminuzione della produzione in quattro delle sette circoscrizioni federali, compresi i due maggiori centri per la produzione della birra (regioni del Centro e del Nord-Ovest). A San Pietroburgo, la capitale informale della birra russa, la diminuzione della produzione nel 2008-inizio del 2009 è stata del 19,3 per cento.
I consumi di birra in Russia attualmente sono stimati a 67-85 litri per abitante (la popolazione totale è di 143,5 milioni), ovvero sotto la media europea pari a 110 litri l’anno.
I consumi di birra nei bar e ristoranti costituiscono una parte minore, diversamente da quanto avviene nei Paesi dell’Europa Occidentale.
In Russia, invece, i consumatori preferiscono acquistare la birra nei supermercati e nei negozi e, poi, consumarla a casa, in compagnia di amici, oppure all’aperto.
Inoltre, in Russia ci sono pochi locali (rispetto agli standard europei) dove si può bere della birra. Infatti, i costi di affitto dei locali per lanciarvi una birreria hanno raggiunto livelli proibitivi.
Per quanto riguarda le preferenze dei consumatori, l’80% delle vendite è concentrato nel comparto della birra chiara con grado di alcol inferiore al 5 per cento. L’altro 15% è costituito dalle vendite di birra chiara fortificata (alcol fino all’8,6%). Tutto il resto, appena il 5%, rappresenta le vendite di birre scure, non filtrate, analcoliche, ecc.
Infine, negli ultimi anni sono aumentati i consumi di birre della fascia alta e di quella super economica.

Fonte: Intesa24CSI

1 maggio 2010

Walt-Mart rethinking entrey strategy in Russia


Wal-Mart, the world’s biggest retailer, may opt to build its own stores in Russia in addition to buying an existing chain, a source familiar with the situation said Thursday.
Working under the radar, Wal-Mart’s Moscow office is looking at these two strategies rather than focusing solely on an acquisition, the source said.
The option of a purchase is “only a small part of the story,” the person said, asking for anonymity because he was not authorized to discuss the matter with the press.

A Wal-Mart spokesman said only that the company still considered Russia a promising investment prospect, declining to discuss specific plans.
“We are studying the appropriate means of entering the market,” said Konstantin Dubinin, the retailer’s Moscow-based corporate affairs director.

The company has had an office here since the fall of 2008, and it expanded its staff earlier this year. They are currently on the 19th floor of the Northern Tower in the Moskva-City business district.

If Wal-Mart chooses to go it alone, it may construct its stores in three sizes: 15,000 square meters; 8,000 square meters; and of smaller floor space, the source said.
Retailers such as France’s Auchan and St. Petersburg-headquartered Lenta already boast hypermarkets of about 15,000 square meters, while Magnit is betting on 8,000-square-meter stores. Even so, the formats are ­believed to have plenty of room to grow.


Source: The Moscow Times

27 aprile 2010

Il mercato russo dei mobili per la casa

È l’Italia l’esportatore numero uno verso la Russia - Aumenta la concorrenza cinese - Le stime del mercato russo variano da 7 a 10 miliardi di dollari l’anno

Negli ultimi due anni sul mercato russo dei mobili per la casa si è registrato un notevole aumento della concorrenza tra produttori russi piccoli e grandi, oltre che tra i produttori russi e quelli esteri. In questo periodo questo mercato in Russia è tra quelli con il più elevato tasso di concorrenza.
Bisogna ricordare che il mercato internazionale dei mobili per la casa è molto giovane: i maggiori operatori sono presenti su questo mercato soltanto da 15 anni. Gli operatori sostengono che nel suo sviluppo il mercato russo dei mobili per la casa sta copiando quello dell’Occidente da dove sono arrivate tecnologie e design.
Inoltre, in gran parte il mercato dei mobili si forma sotto l’influenza del mercato degli immobili. Ciononostante, in questo momento il volume del mercato russo raggiunge appena l’1% di quello mondiale, che indica il suo enorme potenziale.
Prima della crisi finanziaria globale il mercato dei mobili per la casa della Russia era cresciuto in maniera esponenziale, legato in primo luogo al crescente benessere della popolazione e all’accessibilità dei crediti al consumo che ha spinto all’acquisto.

L’aumento dei volumi dell’industria edilizia ha favorito le vendite, di cui una parte consistente è stata costituita da scaffali di vario tipo.
Negli ultimi anni e fino alla crisi finanziaria (2008) le spese dei consumatori russi per l’acquisto di mobili sono cresciute a un ritmo medio di 20, 50 e 100 dollari per una persona all’anno. Questi dati sono comunque ancora molto sotto agli indicatori dell’Europa occidentale che raggiungono i 300-350 dollari annui.
Un altro tratto particolare del mercato dei mobili per la casa sta nel fatto che le statistiche ufficiali e quelle non ufficiali si distinguono moltissimo. Una particolarità che viene spiegata con l’aumento del cosiddetto “mercato grigio” per quanto riguarda la produzione “non registrata” dalle statistiche ufficiali e per quelle “sommerse”.
Fonte: Intesa24

18 aprile 2010

InterFood a San Pietroburgo


Questa settimana è prevista svolgersi a San Pietroburgo la fiera internazionale “InterFood”, dedicata ai prodotti alimentari, contemporaneamente all’altra esposizione internazionale “Prodtech”, questa riservata alla trasformazione alimentare e agli impianti produttivi.

Riconosciuta da UFI e IUEF, Interfood è l’analogo per l’importante mercato della Russia nord-occidentale della moscovita “Prodexpo”; all’evento partecipano centinaia di aziende di settore, e la presenza di diversi stand nazionali, come quelli di Italia, Ungheria, Austria, Germania, ed altri paesi, è finora stata a riprova del fatto che la fiera, pur non ospitata dalla capitale russa, ha ormai raggiunto una qualifica ed una riconoscibilità transnazionale.

Le varie sezioni delle due grandi fiere internazionali di San Pietroburgo dell’alimentare, del beverage, e degli ingredienti riguardano prodotti alimentari di ogni genere, macchinari da forno, per inscatolamento, per l’industria dolciaria, per la lavorazione di pesce, carne, latte, per la pasta, per la produzione di olii, macchine e materiali per packaging e labeling, per riempimento e imbottigliamento, per chiusura, acque minerali, succhi di frutta, bibite, birra, liquori, ingredienti alimentari, spezie, additivi, dolcificanti, vitamine.


Fonte: U/I

9 aprile 2010

Russia economy's recovery


Russia’s economy is poised for the “biggest bounce” in the world this year as companies rebuild stocks and resurgent consumer demand boosts output after a record slump in 2009, Bank of America Merrill Lynch said.
The economy of the world’s biggest energy supplier will grow 7 percent this year, David Hauner, head of emerging-market economics at the largest U.S. bank, said in a report published today, raising a previous estimate for 5 percent expansion. The economy contracted a record 7.9 percent last year.
“Russia leads by a wide margin,” Hauner said. “A 7 percent GDP call for Russia looks aggressive, but is it? The comparison with the 1998-2000 episode suggests our revised forecast remains conservative.” Russia’s output won’t match its pre-crisis peak until the first quarter of 2011, according to the report.
Surging demand for commodities and companies’ efforts to stabilize inventories stoked a rebound that’s helping to pull the economy out of its worst contraction since the Soviet Union collapsed in 1991.
On a seasonally adjusted basis, Russia’s GDP gained 6.5 percent in the first quarter from the previous three months, BofA Merrill estimates. This year’s recovery will follow what President Dmitry Medvedev has called the “hardest year” since Russia’s 1998 default.
‘Upward Pressure’
Russia’s economy may expand 4 percent to 4.5 percent this year, more than the government’s official forecast of 3.1 percent, Deputy Economy Minister Andrei Klepach said on March 16. GDP may advance 3.35 percent this year, according to the median estimate of 22 economists surveyed by Bloomberg.
There will probably be “upward pressure on the consensus during the weeks ahead,” BofA Merrill said in the report.
Bank lending will begin to accelerate in the second half after a “credit-less recovery” and loans may grow as much as 30 percent in the second half from a year earlier, Hauner said.
Retail sales rose an annual 1.3 percent in February, the second month of growth, as higher wages fueled consumer spending. The unemployment rate fell for the first time in four months, reaching 8.6 percent in February.
“Initially, the recovery will likely remain driven by exports,” Hauner wrote. “Only in the second half of the year, we expect consumption to pick up more materially on the back of falling unemployment and inflation and rising wages. The biggest bounce, however, should come from inventory restocking.”
Oil Price
Urals crude, Russia’s chief export, has surged more than 97 percent since the end of 2008. An increase of 1 percent in the oil price boosts GDP by 0.1 percent in the first year and adds another 0.1 percent over the next five years as the improving outlook drives capital inflows, according to BofA Merrill.
A 30 percent increase in the price of oil adds 3 percent to GDP after one year and 6 percent cumulatively after six years, the bank said.
Investment growth will reach an annual rate of about 50 percent in the first half, while inflation will decline to 5 percent by the middle of 2010 and will average 6 percent this year, BofA Merrill predicts.
Consumer-price growth last month fell to 6.5 percent, its lowest level since July 1998, after ruble gains suppressed import prices and demand remained sluggish. The annual inflation rate more than halved in March from 14 percent a year earlier.
Russia’s central bank will take advantage of slowing inflation to cut its benchmark refinancing rate to 6.5 percent this year while narrowing the difference with the regulator’s other policy rates, Hauner wrote. The benchmark will rise to 9 percent in 2011, he estimates.
Bank Rossii lowered the rate a quarter-point to 8.25 percent on March 29, its 12th reduction in less than a year.


Source: Tasneem Brogger, Chris Kirkham (Bloomberg)

7 aprile 2010

Mapei cresce in Russia

Nell'agosto 2008 Mapei, la società di Giorgio Squinzi, presidente di Federchimica e da qualche giorno nel comitato di presidenza di Confindustria, aveva lanciato il suo 47º stabilimento nel mondo per la fabbricazione di adesivo in polvere per piastrelle in ceramica a Stupino, vicino a Mosca. Diciassette mesi dopo, l'azienda ha cavalcato la crisi, terminando il 2009 con un fatturato in crescita del 5 per cento, afferma il direttore generale Luciano Longhetti.
«Tenuto conto della crisi – spiega – siamo riusciti a cavarcela discretamente. Per il 2010 prevediamo una crescita di fatturato intorno al 20%, tornando quindi in linea con i nostri piani. La Russia è un grande mercato, interessante ma anche difficile, e noi stiamo scommettendo per il futuro, inserendo una seconda linea di produzione a Stupino».
Quanto ai concorrenti per Longhetti «i produttori russi in questo settore hanno ancora molta strada da fare e per ora sono di fascia molto bassa. Una concorrenza più seria viene invece da produttori internazionali, alcuni dei quali hanno avviato stabilimenti in Russia come la francese Saint Gobain, o gli svizzeri e i tedeschi. In questo mercato premiano la qualità del prodotto e la sua tecnologia».
Fonte: Intesa24

30 marzo 2010

Kesko vuole espandersi in Russia


Il retailer finlandese Kesko si sta preparando ad entrare direttamente nel mercato retail di Mosca con una propria rete di negozi di articoli per la casa, le decorazioni, le riparazioni, e il fai-da-te e le costruzioni a brand K-Rauta, inizialmente di una decina di punti vendita; il gruppo è attualmente impegnato nella ricerca di terreni ed edifici adatti.

Nel frattempo Kesko si è allargato dal suo tradizionale mercato di San Pietroburgo, dove è presente con nove insegne ed una ulteriore prevista per l’anno prossimo, inaugurando infatti pochi giorni fa, dopo quello di Yaroslavl, il suo primo ipermercato del fai-da-te K-Rauta nelle regioni, a Tula (con una gamma di 30 mila articoli diversi), che sarà seguito da un altro outlet a Kaluga all’inizio di aprile.

Queste aperture hanno in media un’area commerciale di 6.500 metri quadrati; gli esperti sottolineano l’ottimo momento attuale a disposizione dei retailer per l’ottenimento di terreni, per cui sarebbe possibile l’ottenimento di forti sconti anche nella capitale, pur se il numero di lotti realmente attraenti non risulta grandissimo.

A San Pietroburgo, nel 2005, Kesko acquistò cinque strutture Stroymaster trasformandone l’insegna in K-Rauta; non si esclude inoltre il prossimo sbarco in Russia anche della divisione alimentari del retailer, “K-Food”.

Kesko è un’holding della grande distribuzione, con attività che variano dalla distribuzione alimentare al fai-da-te, sino alle attrezzature agricole ed alle automobili.


Fonte: U/I

23 marzo 2010

Ferrero inaugura il suo primo stabilimento in Russia



Zao Ferrero Russia ha lanciato il primo stadio del suo nuovo stabilimento di dolciumi nel distretto di Sobinsky della regione di Vladimir: l’inaugurazione è avvenuta contemporaneamente ad un incontro fra il management della multinazionale italiana con il governatore della regione russa, Nikolai Vinogradov, e con il primo vice governatore Vladimir Veretennikov.

La superficie complessiva della struttura, che include un centro logistico, è di 80 mila metri quadrati; secondo il protocollo siglato con l’amministrazione regionale, gli investimenti di Ferrero in loco (è la prima fabbrica russa e la seconda dell’Europa orientale) erano stati valutati 200 milioni di euro.

Per buona parte del 2009 si era parlato della possibilità che Ferrero potesse abbandonare il progetto della grande struttura alimentare, visto il prolungarsi delle controversie giudiziarie con una società locale la cui quota sul mercato russo dei dolciumi in cioccolato non superava peraltro l’1% rispetto al 16% attribuito a Ferrero.
Fonte: U/I

18 marzo 2010

Piani di sviluppo per Auchan in Russia


Il Ceo di Auchan Russia, Jean Pierre Germain, ha affermato che la multinazionale francese della grande distribuzione organizzata intende continuare ad espandersi nel paese in maniera organica, e adattandosi alle particolari condizioni di mercato di ogni regione russa in cui andrà ad insediarsi; quest’anno Auchan aprirà in Russia altri 6 ipermercati che si aggiungeranno ai 38 outlet già esistenti, ma saranno molti di più i supermercati che apriranno nel 2010.

In particolare, il nuovo format di supermercati-convenienza ad insegna “Raduga” continuerà ad espandersi nei centri regionali meno grandi con meno di mezzo milione di abitanti, forse con 100 nuove strutture entro la fine dell’anno; nel riportare le parole di Germain, la stampa economica russa ha ricordato anche un recente comunicato del secondo maggiore protagonista del retail alimentare russo, la locale Magnit, che pur in un mercato russo del retail con un giro d’affari valutato in circa 200 miliardi di dollari l’anno, conta appena per il 3% (il primo player, il gruppo X5, ha una quota del 4% nel retail alimentare), a testimonianza dell’ancora alta frammentazione e delle potenzialità di sviluppo che rimarranno amplissime per molti anni.



Fonte: U&I

15 marzo 2010

I prezzi al dettaglio in Russia

Conoscere i prezzi al dettaglio e l'offerta di una determinata categoria di prodotti è fondamentale se si vuole entrare un nuovo mercato. Nel caso della Russia, poi, la struttura del prezzo è complicata anche dalla presenza di dazi doganali. Quindi, per offrire i propri prodotti agli importatori e distributori con prezzi competitivi è assolutamente importante avere un'idea dei prezzi allo scaffale e di come calcolare a loro volta i prezzi franco partenza.

Di seguito vi proponiamo un esempio di prezzi al dettaglio (in rubli) del caffè in due catene al dettaglio a Mosca.






ConsulenzaRussia.it effettua rilevazioni settimanali e mensili dei prezzi al dettaglio in diverse catena al dettaglio di Mosca e per diverse categorie di prodotti, quali ad esempio olio di oliva, vino, caffè, pasta, condimenti, aceto. Oltre che ad effettuare mappature di posizionamento delle stesse categorie.

Per maggiori informazioni contattate info@consulenzarussia.it





10 marzo 2010

Mosca una piazza molto attrattiva per gli investitori


Le economie globali si stanno riavendo dalla crisi e sono in cerca di investimenti strategici. Per la prima volta gli analisti internazionali hanno dichiarato che Mosca offre migliori possibilità per gli investitori di New York. Il rating delle dieci città più interessanti per gli investitori, elaborato dall’agenzia finanziaria francese Paris Ile de France Capitale Economique in collaborazione con la società di consulenza internazionale KPMG, vede al primo posto Londra, che nel 2009 è riuscita a realizzare 270 grandi progetti d’investimento. Invece, la “Grande mela” che nel 2008 - così come per molti anni prima - era al terzo posto, nel 2009 è retrocessa al decimo, mentre la capitale russa è salita al sesto.
Il sesto posto di Mosca riflette soprattutto le aspettative degli investitori globali, legate ai piani del Cremlino di trasformare la capitale russa in uno dei più importanti centri finanziari del mondo.
In febbraio la Borsa Mice (Moscow international stock exchange) ha reso nota l’intenzione di aprire una propri rappresentanza a Londra, un passo che favorirebbe un’ulteriore integrazione della Russia nella comunità finanziaria internazionale. “L’ufficio a Londra sarà aperto nella prima metà del 2010”, ha dichiarato il vice presidente della Borsa Micex, Vladimir Gusakov.
La Borsa Micex è una delle due maggiori piazze russe, la cui quota del mercato azionario russo con il settore extra borsistico raggiunge il 67 per cento del totale. La Borsa Micex è la più grande piazza non soltanto della Russia e dei Paesi della Csi, ma anche dell’Europa Centrale e Orientale. Inoltre è tra 30 maggiori Borse del mondo. La quota della Borsa Micex nelle contrattazioni delle attività russe e dei depositary receipts delle azioni delle società russe raggiunge il 63 per cento. Malgrado la crisi globale, la Borsa Micex ha aumentato nel 2009 i propri redditi del 34,7 per cento. Come primo passo verso l’internazionalizzazione la Borsa Micex aveva siglato due anni fa un accordo di cooperazione con la Borsa tedesca.
Infine, tra i fattori che danno una prova dell’uscita dell’economia russa dalla crisi è da segnalare la posizione più solida delle banche del Paese, che secondo un’analisi della Banca centrale sono in grado di compensare, senza crollare, le eventuali perdite dovute all’accumulo delle attività tossiche.
Secondo i dati dell’Istituto centrale il volume dei debiti scaduti nel totale portafoglio creditizio avrebbe raggiunto il 5,2 per cento, mentre le riserve costituite per compensare le perdite sono ormai arrivate al 9,8% del portafoglio creditizio delle banche.



Fonte: Intesa24

5 marzo 2010

eBay to take Russian buyers


eBay will soon release a dedicated Russian version of its famous website in order to increase sales in Russia and take more Russian buyers. This decision is to be seen as part of eBay recent expansion in Europe.

During the last years more and more Russians have traded and especially bought on eBay, which is then already popular in the country. Nevertheless, several problems or limitations remain for eBay expansion in Russia. First of all the payment system and the use of Paypal in Russia with the restrictions to receive money back in case of fail of the transaction. It means also that the active eBay Russian users will be only the buyers and not the sellers since they can’t receive the payment.

Moreover, many Russian entrepreneurs have created a lot of auction websites during the last years based on the eBay model, so the competition for the US giant will be already in place.

It will be interesting to follow the eBay strategy in Russia during the next months and see if they will put in place something more than a simple Russian language website to take advantage over the local competition.



Source: eestartup.com

2 marzo 2010

Database Operatori Russi



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23 febbraio 2010

Gli investimenti italiani in Russia

Anche prima della crisi la Russia si proponeva come una meta attraente per gli investimenti grazie alle enormi proporzioni del suo mercato interno (settimo posto al mondo secondo la valutazione del Forum Economico Mondiale), per la disponibilità di manodopera qualificata e relativamente economica, per la rilevanti riserve di materie prime e per un forte potenziale produttivo - La collaborazione con l’Italia a livello è storica e negli ultimi anni dimostra ulteriormente una grande tendenza all’avvicinamento tra i due Paesi - Per entrare con rapidità e con efficacia sul mercato russo è necessario approntare un business plane che tenga conto della specificità dei consumatori e della realtà concorrenziale.

Dinamicità e flessibilità sono tradizionalmente le caratteristiche degli ambienti degli affari in Italia. E nella situazione corrente si sono aperte possibilità uniche per entrare nei mercati per ottenerne il massimo della resa.È noto che, proprio nel momento della crisi è indispensabile porre le fondamenta per crescere con successo nel futuro. E nel cercare le possibilità di un successivo sviluppo è indispensabile orientarsi nella nuova mappa delle possibili collaborazioni a livello internazionale. La Russia, anche prima della crisi si proponeva come meta attraente per gli investimenti, grazie alle enormi proporzioni del suo mercato interno (settimo posto al mondo secondo la valutazione del Forum Economico Mondiale), alle sue risorse di manodopera qualificate e relativamente economiche, a una rilevante disponibilità di materie prime e a un forte potenziale produttivo.La manifestata stabilità della Russia rispetto alla crisi economica mondiale e la politica attiva dello Stato nel sostenere l’economia e nell’aiutare gli investimenti stranieri contribuiscono ad alimentare l’interesse verso questo Paese da parte degli investitori persino in periodi difficoltosi.La collaborazione della Russia con l’Italia a livello storico è di un carattere intimo e negli ultimi anni dimostra ulteriormente una grande tendenza all’avvicinamento fra i due Paesi. Ciò viene espresso in tempi impetuosi di crescita del bilancio commerciale economico e il posizionamento dell’Italia in qualità di secondo Paese partner commerciale della Russia. Il volume degli investimenti Italiani in Russia è tuttavia relativamente modesto, l’1% del volume totale degli investimenti stranieri, assegnando all’Italia un posto modesto nella terza decina dei Paesi investitori.
Fonte: Intesa24

19 febbraio 2010

Cosa succede al settore retail russo


In generale le catene russe della grande distribuzione organizzata intendono riprendere ad espandersi quest’anno dopo un 2009 trascorso per lo più in maniera fiacca, nel paese che secondo PricewaterhouseCoopers diventerà la maggiore economia d’Europa entro il 2030.
Il successo (o il mancato crollo) dei discount russi nel 2009 sta invero convincendo molti retailer ad allargarsi quest’anno scegliendo di aprire nuovi outlet di format democratico, o comunque di riconvertire finalmente il proprio business alla luce delle nuove condizioni del mercato.


Il gruppo X5, il maggior retailer russo per entrate, ha riportato per il 2009 un incremento delle sue vendite pari al 33% su base annuale a 275 miliardi di rubli, ovverosia circa 9,3 miliardi di dollari; l’avanzamento più consistente si è registrato nel quarto trimestre, con vendite aumentate del 23% a quasi 79 miliardi di rubli, anche grazie a varie offerte-convenienza predisposte per il periodo natalizio.
Nella divisa americana, secondo X5 le vendite dello scorso anno sarebbero cresciute del 4%.
Alla fine del 2009 il gruppo ha contato 1.372 outlet, dei quali sono stati 271 quelli aggiunti nell’anno, e tra questi i supermercati della catena Paterson acquisita sempre nel 2009; alla strategia di non smettere le acquisizioni dei rivali più deboli anche durante la crisi, nel 2009 X5 ha affiancato quella di diminuire i prezzi dei propri prodotti per venire maggiormente incontro ai consumatori russi, e infine la sua disponibilità di supermercati appartenenti a diversi format.
Per l’anno il gruppo ha anche riportato un aumento del 5% tanto nella frequentazione delle sue strutture (ma del 10% nei suoi hard discount) quanto nell’ammontare medio degli scontrini emessi.
Magnit ha invece riportato un aumento del 5,8% nell’ammontare medio degli scontrini emessi durante il 2009 ma anche la diminuzione dell’1,5% della frequentazione, a causa di quelli che gli esperti hanno chiamato errori nelle sue politiche di prezzo.


Il gruppo X5 quest’anno intende continuare ad aprire nuove strutture, e dal punto di vista geografico intende focalizzarsi in particolare sulla Russia meridionale, dove il numero di supermercati esistenti verrà aumentato di ben il 68%; all’inizio di febbraio X5 ha intanto già aperto un nuovo ipermercato Karusel da 13 mila metri nella regione di Rostov, all’interno del centro commerciale Megamat del capoluogo.
Anche grazie all’apertura di nuovi supermercati che neppure la crisi è stata in grado di fermare l’anno scorso (646 contro le 358 del 2008!), il competitor Magnit nel 2009 ha aumentato su base annuale le sue vendite in termini rublo di oltre il 28% a quasi 170 miliardi.


Anche Magnit intende espandersi nel 2010: prevedendo un ulteriore aumento delle vendite di oltre il 20%, quest’anno il grande retailer con i quartier generali nella regione di Krasnodar investirà oltre un miliardo di dollari per aprire fino a 550 discount e 30 ipermercati.
Magnit ha appena annunciato anche la costruzione nella regione di Tambov di un centro logistico da 16 milioni e mezzo di dollari per 26.500 metri di superficie che servirà una dozzina di regioni russe: avrà linee di selezione di prodotti alimentari ed etichettatura con codici a barre, ed amplissimi refrigeratori.


Le vendite 2009 di Sedmoi Kontinent sono aumentate del 12% a oltre 49 miliardi di rubli, ma i suoi profitti netti secondo gli standard contabili internazionali potrebbero avere subito un calo abbastanza drastico; nel 2010 questo retailer, il meno favorito dalla diminuzione dei prezzi praticati decisa nel corso del 2009, intende comunque aprire 14 nuovi punti vendita.


Dixy, un altro dei principali retailer alimentari russi con forte presenza regionale, ha registrato nel 2009 entrate in diminuzione su base annuale del 12% al corrispondente di 1,71 miliardi di dollari; ciononostante per il 2010 ha annunciato investimenti per 3 miliardi di rubli diretti all’apertura di altri suoi discount.


Fonte: U/I

14 febbraio 2010

L'economia russa in prospettiva futura

Nonostante la crisi la Russia ha tutti i requisiti per diventare nei prossimi due decenni la maggiore economia del Continente europeo, superando sul piano dello sviluppo leader attuali come Germania, Francia e Gran Bretagna - In nove anni le dimensioni dei Pil delle sette economie emergenti dovrebbero raggiungere i volumi dei Prodotti interni lordi dei Paesi del G-7. Già nel 2010 il PIL russo dovrebbe aumentare del 3,6% contro una previsione dell’1,5 per cento.
Molti altri analisti internazionali hanno manifestato valutazioni positive riguardo al futuro dell’economia russa. In particolare, gli analisti di Credit Suisse si aspettano che nei prossimi 10 anni il Pil della Russia cresca del 60%. Dopo una crescita del 3,6% nel 2010, l’anno prossimo dovrebbe salire del 4,6%, con un rallentamento fino al +4,6% nel 2012, per accelerare nel biennio 2013-2014 fino al 5,2% l’anno. Negli anni successivi al 2014 e fino al 2019 il Prodotto interno lordo russo dovrebbe crescere a un tasso annuo del 5% . I principali punti forti dell’economia russa sono le ricche risorse naturali, comprese le riserve strategiche di metalli, idrocarburi, metalli di terre rare come palladio e platino. La Russia sta costruendo nuovi gasdotti e nuovi oleodotti per assicurare le forniture di energia ai maggiori consumatori strategici dell’Europa e dell’Asia (Nord Stream, South Stream, l’oleodotto Siberia-Pacifico). Importante è la vicinanza delle risorse strategiche della Russia alla Cina e ad altre economie asiatiche in crescita.

Fonte: Intesa CSI

13 febbraio 2010

McDonald's in grande spolvero in Russia


Ad appena una settimana dall’apertura della sua prima struttura russa da parte del competitor Burger King, McDonald’s ha comunicato che nel 2010 investirà 135 milioni di dollari per espandersi ulteriormente in Russia, con la modernizzazione delle strutture esistenti e l’apertura di altri 45 ristoranti; per di più, quest’anno la Russia sarà l’area d’investimento prioritaria fra tutte le attività europee di McDonald’s.
Lo stesso ritmo di aperture, sulla quarantina, proseguirà ogni anno almeno fino al 2012.
McDonald’s conterebbe oggi da sola per ben il 70% del dinamico settore russo del fast food, ed opera nella Federazione Russa con circa 245 ristoranti a servizio di una clientela quotidiana valutata in 600 mila persone.









Fonte: U/I




31 gennaio 2010

Entrare nel mercato russo: parte 2


Continuiamo il post del 6 dicembre 2009 per analizzare come un produttore deve approcciare mercato russo, cosa deve fare.

Per prima cosa, l’atteggiamento dell’esportatore deve essere attivo, e se crede in quel mercato, deve essere in grado fin da subito di avere un budget di marketing da investire in diverse attività. E’ importante capire alcune cose fondamentali del mercato russo, come fase preliminare:

1. come è strutturato il settore o comparto merceologico in cui opero (che dimensioni ha, se è altamente competitivo, se vi sono spazi nell’offerta, …) ;

2. che offerta esiste sul mercato e chi sono i principali players (segmentazione, posizionamento, mappa concorrenti);

3. che barriere esistono per entrare nel mercato (dazi doganali, logistica, certificazioni, …);

4. come sono strutturati i canali distributivi in quel settore e che peso hanno (retail? tradizionale? Horeca?);

5. chi sono i primi interlocutori con cui iniziare a parlare per sondare l’interesse del mio prodotto.

Questi sono i principali punti da analizzare prima di approcciare il mercato russo. Sono informazioni ed analisi di primaria importanza per evitare di approcciare in modo non corretto e avventuroso i potenziali clienti, e per avere un’idea di quale budget l’azienda potrebbe aver bisogno.

25 gennaio 2010

Intesa Sanpaolo in Russia


L’istituto bancario russo Kmb Bank ha reso noto di avere completato le operazioni di fusione con Bank Intesa, l’omonima unità russa del gruppo italiano Intesa Sanpaolo.
Kmb Bank è stata tradizionalmente specializzata nei servizi per le piccole e medie imprese, compreso il microcredito, con questa attività che si è ulteriormente espansa a suo tempo grazie all’arrivo degli italiani e con la crescita della gamma di prodotti offerti, l’apertura di nuove filiali, e la firma di accordi di collaborazione con alcune amministrazioni regionali.




Fonte: U/I

18 gennaio 2010

Unimilk to launch products under Disney brand


The Russian dairy producer Unimilk plans to launch a range of children’s products under the Disney brand. The company is to sign a licence agreement with the Russian representative office of Walt Disney Pictures and obtain the rights to use almost all of the Disney characters on its product packaging. The production of these dairy products, which will take place at the company’s Petmol plant in St. Petersburg, is scheduled to begin in Q1 2010. Unimilk was founded in 2002 and operates 32 dairy and baby food plants in Russia and Ukraine. Its main brands include Bio Balans, Prostokvashino, Letny Den, Aktual, Dlya Vsey Semi and Tema.



Source: PRM

14 gennaio 2010

Novità dal mondo retail russo

In questi giorni sta venendo discussa dal parlamento (la Duma, la camera bassa del parlamento russo, l’ha già approvata in seconda lettura il 16 dicembre) una controversa misura di legge, la quale potrebbe limitare l’ulteriore espansione delle catene retail con quote nei mercati regionali già superiori al 25%.
Altre misure prevedono il divieto ai retailer di acquisire nuovi punti vendita se ciò portasse al forte aumento della loro presenza sui mercati locali (al livello di distretti municipali), un divieto ai cosiddetti “bonus” e ad esigere commissioni di una certa entità da parte dei fornitori, e la previsione di un periodo massimo per il pagamento delle consegne di merce sempre ai fornitori.
Auchan ha completato a Penza la costruzione di un hard discount da 4,5 milioni di dollari appartenente al nuovo concept aziendale di vendita “Raduga”, di tipo economico e pensato per attrarre maggiormente i consumatori in questo periodo di crisi; la struttura sorge all’interno del centro commerciale Retail Park.
La multinazionale francese del retail, sbarcata in Russia nel 2002, dispone già nel paese delle insegne di vendita Auchan (ipermercati), Atak (discount), Auchan City (superstore), e Auchan Jardin (fai-da-te e giardinaggio).
L’ultima iniziativa commerciale russa è soltanto ai suoi inizi, ma se si dimostrerà di successo Auchan intende aprire nel paese fino a 100 altri outlet a brand Raduga nei centri regionali con una popolazione compresa tra 250 e 500 mila persone.
Fonte: u/i