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5 marzo 2011

Vini di importazione in Russia


I consumatori russi sempre più spesso preferiscono spumanti d’importazione ai tradizionali vini spumanti di produzione russa, che per tradizione e contrariamente ai diritti internazionali vengono chiamati “shampanskoe vino” (Champagne). Secondo i dati dell’ultima ricerca elaborati da International logistic systems (ILS), le esportazioni di vino di tutte le categorie verso la Russia sono state dominate proprio dallo champagne e dagli spumanti.
Nel 2010 le esportazioni verso la Russia di questi tipi di vino sono aumentate rispetto a quanto registrato nel 2009 del 64,5 per cento. Le esportazioni verso la Russia incrementano di anno in anno, ma ovviamente la loro quota è ancora molto inferiore alle esportazioni dei vini “still”, la cui quota è stata nel 2010 del 75,5 per cento.

Ciononostante, le esportazioni verso la Russia di spumanti e champagne sono salite nel 2010 al 10,6% del totale. Le quote del vermut e dei vini prodotti da frutta sono state rispettivamente del 7,7% e del 6,2 per cento del totale.
Le esportazioni totali di vini di vario tipo verso la Russia hanno totalizzato 30,09 milioni di decalitri, che corrispondono a 400,2 milioni di bottiglie standard da 0,75 litri. Vale a dire che le esportazioni di vino verso la Russia sono aumentate nel 2010 del 21,62 per cento rispetto all’anno precedente.

La trojka dei maggiori Paesi esportatori di vini verso la Russia nel 2010 è composta dalla Francia (20,9%), dalla Spagna (13,5%) e dall’Italia con il 12,4%.
Questi tre Paesi esportatori occupano tutti insieme il 46,8% del mercato dei vini non spumanti importati dalla Russia.

Per maggiori informazioni sul complesso mercato russo dei vini e degli spumanti, scrivete a info@consulenzarussia.it

Fonte: IntesaCsi

25 febbraio 2011

Il mercato dll'olio in Russia


Negli ultimi anni il mercato russo dell’olio è cresciuto a ritmi accelerati sia sul piano quantitativo, sia su quelli della qualità e della varietà dei prodotti offerti ai consumatori. A differenza dell’epoca sovietica in cui il mercato fu dominato dall’olio di girasole profumato, attualmente in commercio c’è una varietà di olio, da quello tradizionale di girasole (con sapori o senza), a quello di oliva (il principale esportatore i Russia è la Spagna, l’Italia è al secondo posto), all’olio di mais, a quello di ravizzone, e così via.
In ogni caso, se come da tradizione i consumatori russi preferiscono l’olio di girasole, aumentano anche i consumi dell’olio di oliva. I volumi di consumo di quest’ultimo prodotto potrebbero essere maggiori, ma i consumatori russi sono frenati da un prezzo esageratamente alto per il budget di un cittadino russo medio, soprattutto dell’olio i oliva italiano di qualità
L’olio di girasole si aggiudica il 70% dell’intero mercato. Al secondo posto si trova l’olio di palma con il 20% del mercato (consumato quasi al 100% dall’industria di generi alimentari), mentre le quote di olio di oliva, di olio di mais e di altri tipi di prodotto occupano complessivamente il 10% del mercato russo.

Attualmente, il volume del mercato dell’olio della Russia è stimato in 90 miliardi di rubli (tre miliardi di dollari circa). Negli ultimi quattro anni (2006-2009) il volume del mercato russo dell’olio è cresciuto in media del 15-20 per cento. Nel periodo indicato le vendite di oli di vario tipo sono cresciute in Russia dai 2,37 milioni di tonnellate del 2006 ai 3,1 milioni di tonnellate del 2009.
I volumi di olio commercializzati in Russia sono divisi in proporzione quasi uguale tra l’industria, che nel 2010 (una stima preliminare) ha consumato 1,563 milioni di tonnellate, e il commercio al minuto nel 2010 ha venduto ai consumatori 1,34 milioni di tonnellate. Il settore della ristorazione pubblica (HoReCa) ha consumato nel 2010 133.000 tonnellate di olio.

Negli ultimi anni in Russia è cresciuta a un ritmo stabile la vendita di olio di oliva. Nel periodo 2009-2010 questa crescita è rallentata dal momento che, in seguito alla svalutazione del rublo, il prezzo medio di olio di oliva – al 100% prodotto d’importazione – è aumentato del 9% nel 2009 e ancora del 10% nel 2010.

Fonte: IntesaCsi


13 febbraio 2011

Il mercato russo della cosmetica

I consumatori russi preferiscono prodotti “mass market” - Nel 2010 il volume del mercato dei cosmetici in Russia ha raggiunto gli 11 miliardi di dollari - Per il 2017 il mercato russo potrà crescere fino a raggiungere i 15-18 miliardi di dollari.
Negli ultimi 10 anni il numero delle donne che usano regolarmente prodotti cosmetici è aumentato del 13,3 per cento. In media le donne in Russia usano molta più cosmetica rispetto alle donne europee. Per questo il mercato dei cosmetici della Russia è stato uno dei più dinamici al mondo.
Dall’inizio degli anni 90 il mercato dei profumi e dei prodotti cosmetici è cresciuto a un tasso del 30-40% ogni anno, ma a metà del primo decennio del Duemila i ritmi di crescita sono scesi al 10-15% l’anno. Nel 2007-2008 a causa della crescente saturazione di mercato, il tasso di crescita annuo è rallentato al 7,9%, mentre nel 2009, l’anno della crisi finanziaria globale, il mercato russo dei cosmetici è aumentato del 4,3 per cento.
Il volume del mercato russo dei cosmetici e della profumeria è stato stimato nel 2009 a 9,7 miliardi di dollari, mentre nel 2010 ha raggiunto (dati preliminari) 11 miliardi di dollari.
Attualmente il mercato russo del settore è caratterizzato da un elevato tasso di saturazione e da un’acuta concorrenza tra i produttori russi e internazionali.

Fonte: Intesa Csi

18 gennaio 2011

Presto il Prodexpo 2011 a Mosca

Si svolgera a Mosca, come di consueto, presso il centro fieristico Expo Centre, la più importante fiera russo dedicata al settore dell'agroalimentare, ovvero ProExpo.

Numerosi saranno anche quest'anno gli importatori e distributori russi che esporranno alla fiera. Tra i settori più in voga quelli degli alcolici, conserve di vario genere e bakery.

Invitiamo le aziende interessante ad avere un supporto in loco durante la fiera a contattarci via e-mail a info@consulenzarussia.it


6 dicembre 2010

L'espansione di Ferrero in Russia

Fonti russe e l’amministrazione regionale interessata hanno confermato gli ulteriori investimenti, di 6 milioni di euro, da parte di Ferrero per il suo stabilimento russo nella regione di Vladimir, dove inizia l’installazione di una terza linea produttiva anche per rendervi possibile la produzione della famosa Nutella, a partire da marzo.
Secondo il protocollo siglato con l’amministrazione regionale, gli investimenti di Ferrero a Vladimir (si tratta della prima fabbrica russa e la seconda dell’Europa orientale) erano stati valutati 200 milioni di euro; la struttura produce già cioccolato per i dolci a marchio Kinder e Raffaello.

Il gruppo dolciario italiano sta puntando molto sul mercato russo, dove ha anche intrapreso diverse battaglie giudiziarie per tutelare i propri marchi commerciali da concorrenti sleali.
Fonte: U/I