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25 febbraio 2011

Il mercato dll'olio in Russia


Negli ultimi anni il mercato russo dell’olio è cresciuto a ritmi accelerati sia sul piano quantitativo, sia su quelli della qualità e della varietà dei prodotti offerti ai consumatori. A differenza dell’epoca sovietica in cui il mercato fu dominato dall’olio di girasole profumato, attualmente in commercio c’è una varietà di olio, da quello tradizionale di girasole (con sapori o senza), a quello di oliva (il principale esportatore i Russia è la Spagna, l’Italia è al secondo posto), all’olio di mais, a quello di ravizzone, e così via.
In ogni caso, se come da tradizione i consumatori russi preferiscono l’olio di girasole, aumentano anche i consumi dell’olio di oliva. I volumi di consumo di quest’ultimo prodotto potrebbero essere maggiori, ma i consumatori russi sono frenati da un prezzo esageratamente alto per il budget di un cittadino russo medio, soprattutto dell’olio i oliva italiano di qualità
L’olio di girasole si aggiudica il 70% dell’intero mercato. Al secondo posto si trova l’olio di palma con il 20% del mercato (consumato quasi al 100% dall’industria di generi alimentari), mentre le quote di olio di oliva, di olio di mais e di altri tipi di prodotto occupano complessivamente il 10% del mercato russo.

Attualmente, il volume del mercato dell’olio della Russia è stimato in 90 miliardi di rubli (tre miliardi di dollari circa). Negli ultimi quattro anni (2006-2009) il volume del mercato russo dell’olio è cresciuto in media del 15-20 per cento. Nel periodo indicato le vendite di oli di vario tipo sono cresciute in Russia dai 2,37 milioni di tonnellate del 2006 ai 3,1 milioni di tonnellate del 2009.
I volumi di olio commercializzati in Russia sono divisi in proporzione quasi uguale tra l’industria, che nel 2010 (una stima preliminare) ha consumato 1,563 milioni di tonnellate, e il commercio al minuto nel 2010 ha venduto ai consumatori 1,34 milioni di tonnellate. Il settore della ristorazione pubblica (HoReCa) ha consumato nel 2010 133.000 tonnellate di olio.

Negli ultimi anni in Russia è cresciuta a un ritmo stabile la vendita di olio di oliva. Nel periodo 2009-2010 questa crescita è rallentata dal momento che, in seguito alla svalutazione del rublo, il prezzo medio di olio di oliva – al 100% prodotto d’importazione – è aumentato del 9% nel 2009 e ancora del 10% nel 2010.

Fonte: IntesaCsi


13 febbraio 2011

Il mercato russo della cosmetica

I consumatori russi preferiscono prodotti “mass market” - Nel 2010 il volume del mercato dei cosmetici in Russia ha raggiunto gli 11 miliardi di dollari - Per il 2017 il mercato russo potrà crescere fino a raggiungere i 15-18 miliardi di dollari.
Negli ultimi 10 anni il numero delle donne che usano regolarmente prodotti cosmetici è aumentato del 13,3 per cento. In media le donne in Russia usano molta più cosmetica rispetto alle donne europee. Per questo il mercato dei cosmetici della Russia è stato uno dei più dinamici al mondo.
Dall’inizio degli anni 90 il mercato dei profumi e dei prodotti cosmetici è cresciuto a un tasso del 30-40% ogni anno, ma a metà del primo decennio del Duemila i ritmi di crescita sono scesi al 10-15% l’anno. Nel 2007-2008 a causa della crescente saturazione di mercato, il tasso di crescita annuo è rallentato al 7,9%, mentre nel 2009, l’anno della crisi finanziaria globale, il mercato russo dei cosmetici è aumentato del 4,3 per cento.
Il volume del mercato russo dei cosmetici e della profumeria è stato stimato nel 2009 a 9,7 miliardi di dollari, mentre nel 2010 ha raggiunto (dati preliminari) 11 miliardi di dollari.
Attualmente il mercato russo del settore è caratterizzato da un elevato tasso di saturazione e da un’acuta concorrenza tra i produttori russi e internazionali.

Fonte: Intesa Csi

18 gennaio 2011

Presto il Prodexpo 2011 a Mosca

Si svolgera a Mosca, come di consueto, presso il centro fieristico Expo Centre, la più importante fiera russo dedicata al settore dell'agroalimentare, ovvero ProExpo.

Numerosi saranno anche quest'anno gli importatori e distributori russi che esporranno alla fiera. Tra i settori più in voga quelli degli alcolici, conserve di vario genere e bakery.

Invitiamo le aziende interessante ad avere un supporto in loco durante la fiera a contattarci via e-mail a info@consulenzarussia.it


6 dicembre 2010

L'espansione di Ferrero in Russia

Fonti russe e l’amministrazione regionale interessata hanno confermato gli ulteriori investimenti, di 6 milioni di euro, da parte di Ferrero per il suo stabilimento russo nella regione di Vladimir, dove inizia l’installazione di una terza linea produttiva anche per rendervi possibile la produzione della famosa Nutella, a partire da marzo.
Secondo il protocollo siglato con l’amministrazione regionale, gli investimenti di Ferrero a Vladimir (si tratta della prima fabbrica russa e la seconda dell’Europa orientale) erano stati valutati 200 milioni di euro; la struttura produce già cioccolato per i dolci a marchio Kinder e Raffaello.

Il gruppo dolciario italiano sta puntando molto sul mercato russo, dove ha anche intrapreso diverse battaglie giudiziarie per tutelare i propri marchi commerciali da concorrenti sleali.
Fonte: U/I

4 novembre 2010

Il mercato delle olive in scatola


I consumi del prodotto aumentano in Russia di anno in anno e il trend è destinato a crescere anche se la crisi finanziaria minaccia di frenarlo – I consumatori russi preferiscono olive in scatola senza nocciolo e farcite – I produttori spagnoli controllano il 96% del mercato.
Le olive in scatola - i russi usano due parole diverse per definire le olive verdi (olivy) e quelle nere (masliny)) - sono un prodotto relativamente nuovo per il consumatore russo.
Le olive sono uno dei pochi prodotti che il consumatore russo riceve esclusivamente e soltanto come prodotto conservato. Ai tempi dell’Rss le importazioni di olive (in primo luogo dalla Grecia) in scatola erano molto scarse: era il tipico alimento per la tavola delle feste.
Negli ultimi tempi le olive in scatola sono diventate molto comuni sulla tavola dei russi, e vengono vendute a prezzi piuttosto “democratici”, nonostante siano elusivamente un prodotto d’importazione dal momento che in Russia le olive non vengono coltivate.
Attualmente le olive in scatola vengono importate da 28 Paesi. La posizione dominante e dei produttori spagnoli che controllano il 96% del mercato russo.
Nonostante la diffusione di questo prodotto, i consumatori russi se ne intendono poco o niente di tipi di olive e dei marchi dei produttori. Distinguono il prodotto per il colore (verdi o nere), per il tipo (con o senza nocciolo), per la farcitura e per le dimensioni della scatola.


L’aumento del benessere della popolazione ha fatto sì che attualmente sempre più russi consumino regolarmente e in buone quantità olive in scatola. Secondo gli esperti del mercato agroalimentare della Russia, la popolarità di questo prodotto tra i consumatori continuerà a crescere nei prossimi anni.
Secondo i risultati di un recente sondaggio d’opinione condotto dall’agenzia sociologica Romir, i consumatori russi preferiscono le olive nere a quelle verdi. Nelle grandi città (Mosca, San Pietroburgo e altre con più di un milione di abitanti) il 51% dei consumatori sceglie le olive nere, mentre a quelle verdi va il favore del 49% degli intervistati.
Secondo le stime dell’agenzia Comcon a Mosca il 40% delle famiglie russe mangia olive in scatola almeno una volta ogni tre mesi. A San Pietroburgo questo dato è ancora più basso: il 27% di famiglie pietroburghesi consuma le olive in scatola almeno una volta nel trimestre. Questi dati sono tipici per le città con più di un milione di abitanti. Nei centri abitati minori i consumi di olive in scatola sono decisamente più bassi.
Mosca è la città leader assoluto per il consumo delle olive in scatola, soprattutto per quanto riguarda i prodotti della fascia alta.

Fonte: Csi24