Dopo aver raggiunto il punto massimo di 12 miliardi di litri, nel 2008 il mercato della birra in Russia è sceso sul piano quantitativo a 11,4 miliardi di litri, ovvero a 18-19 miliardi di dollari. La Russia è il terzo maggiore produttore di birra al mondo dopo la Cina e gli Stati Uniti. Secondo alcune stime (in questo momento non ci sono ancora dati finali su base annua), l’industria della birra in Russia sta attraversando un periodo difficile: nel 2009 la produzione sarebbe diminuita del 5-7 per cento.
Secondo i dati del Comitato statale russo per le statistiche (Rosstat), nel primo trimestre del 2009 la produzione di birra in Russia è diminuita del 6% rispetto ai dati registrati nel corrispondente periodo del 2008. Un duro colpo ai produttori è stato vibrato dall’introduzione di un’imposta indiretta progressiva (accise progressiva da tre a nove rubli) sulla birra, il cui effetto negativo è stato moltiplicato dalla riduzione dei consumi a causa della crisi finanziaria globale.
Secondo le stime degli analisti dell’Unione dei produttori della birra della Russia, nel primo trimestre del 2009 nel Paese sono stati prodotti 220,7 milioni di decalitri. Nel gennaio 2009 il calo della produzione è stato del 7,2% sul gennaio del 2008, nel febbraio del 2009 la diminuzione è scesa al 2,7% per risalire al 7,6% in marzo.
L’industria della birra in Russia ha ripetuto nel primo trimestre l’esperienza passata nel 2003, 2005, 2006 e 2008, quando all’inizio dell’anno era stato registrato un calo della produzione. Per esempio, nel gennaio 2008 la produzione aveva fatto un crollo del 29,3% rispetto ai risultati del gennaio 2007. Nel primo trimestre del 2009 la tendenza alla diminuzione della produzione all’inizio di ogni anno è stato accompagnato dalle conseguenze della crisi finanziaria globale.
In Russia in questo momento ci sono tre grandi produttori di birra: il gruppo Baltika, con sede centrale a San Pietroburgo, controlla il 37% del mercato. Al secondo posto c’è Heineken che con circa il 24 per cento. Anheuser-Bush InBev (ex SUN InBev) con il 17-19% russo occupa il terzo posto. Seguono SAB Miller (9,8%), Efes (9,4%), Ochakovo (3,3%).
Nonostante che nel 2009 i maggiori produttori abbiano diminuito le proprie vendite (Baltica ha visto calare nel primo trimestre del 2009 le vendite del 5%, a 8,5 milioni di decalitri), tutti i maggiori produttori hanno conservato le proprie posizioni.
Un grande salto di qualità è stato fatto in Russia nel 2008 da Heineken che, dopo l’acquisizione del pacchetto di controllo degli stabilimenti Rechizapivo, ha portato la propria quota di mercato dal 13% del 2007 al 24%.
Lo sviluppo della produzione di birra in Russia avviene in modo poco omogeneo. Nel 2008, inizio 2009, è stata registrata una diminuzione della produzione in quattro delle sette circoscrizioni federali, compresi i due maggiori centri per la produzione della birra (regioni del Centro e del Nord-Ovest). A San Pietroburgo, la capitale informale della birra russa, la diminuzione della produzione nel 2008-inizio del 2009 è stata del 19,3 per cento.
I consumi di birra in Russia attualmente sono stimati a 67-85 litri per abitante (la popolazione totale è di 143,5 milioni), ovvero sotto la media europea pari a 110 litri l’anno.
I consumi di birra nei bar e ristoranti costituiscono una parte minore, diversamente da quanto avviene nei Paesi dell’Europa Occidentale.
In Russia, invece, i consumatori preferiscono acquistare la birra nei supermercati e nei negozi e, poi, consumarla a casa, in compagnia di amici, oppure all’aperto.
Inoltre, in Russia ci sono pochi locali (rispetto agli standard europei) dove si può bere della birra. Infatti, i costi di affitto dei locali per lanciarvi una birreria hanno raggiunto livelli proibitivi.
Per quanto riguarda le preferenze dei consumatori, l’80% delle vendite è concentrato nel comparto della birra chiara con grado di alcol inferiore al 5 per cento. L’altro 15% è costituito dalle vendite di birra chiara fortificata (alcol fino all’8,6%). Tutto il resto, appena il 5%, rappresenta le vendite di birre scure, non filtrate, analcoliche, ecc.
Infine, negli ultimi anni sono aumentati i consumi di birre della fascia alta e di quella super economica.
Fonte: Intesa24CSI
Secondo i dati del Comitato statale russo per le statistiche (Rosstat), nel primo trimestre del 2009 la produzione di birra in Russia è diminuita del 6% rispetto ai dati registrati nel corrispondente periodo del 2008. Un duro colpo ai produttori è stato vibrato dall’introduzione di un’imposta indiretta progressiva (accise progressiva da tre a nove rubli) sulla birra, il cui effetto negativo è stato moltiplicato dalla riduzione dei consumi a causa della crisi finanziaria globale.
Secondo le stime degli analisti dell’Unione dei produttori della birra della Russia, nel primo trimestre del 2009 nel Paese sono stati prodotti 220,7 milioni di decalitri. Nel gennaio 2009 il calo della produzione è stato del 7,2% sul gennaio del 2008, nel febbraio del 2009 la diminuzione è scesa al 2,7% per risalire al 7,6% in marzo.
L’industria della birra in Russia ha ripetuto nel primo trimestre l’esperienza passata nel 2003, 2005, 2006 e 2008, quando all’inizio dell’anno era stato registrato un calo della produzione. Per esempio, nel gennaio 2008 la produzione aveva fatto un crollo del 29,3% rispetto ai risultati del gennaio 2007. Nel primo trimestre del 2009 la tendenza alla diminuzione della produzione all’inizio di ogni anno è stato accompagnato dalle conseguenze della crisi finanziaria globale.
In Russia in questo momento ci sono tre grandi produttori di birra: il gruppo Baltika, con sede centrale a San Pietroburgo, controlla il 37% del mercato. Al secondo posto c’è Heineken che con circa il 24 per cento. Anheuser-Bush InBev (ex SUN InBev) con il 17-19% russo occupa il terzo posto. Seguono SAB Miller (9,8%), Efes (9,4%), Ochakovo (3,3%).
Nonostante che nel 2009 i maggiori produttori abbiano diminuito le proprie vendite (Baltica ha visto calare nel primo trimestre del 2009 le vendite del 5%, a 8,5 milioni di decalitri), tutti i maggiori produttori hanno conservato le proprie posizioni.
Un grande salto di qualità è stato fatto in Russia nel 2008 da Heineken che, dopo l’acquisizione del pacchetto di controllo degli stabilimenti Rechizapivo, ha portato la propria quota di mercato dal 13% del 2007 al 24%.
Lo sviluppo della produzione di birra in Russia avviene in modo poco omogeneo. Nel 2008, inizio 2009, è stata registrata una diminuzione della produzione in quattro delle sette circoscrizioni federali, compresi i due maggiori centri per la produzione della birra (regioni del Centro e del Nord-Ovest). A San Pietroburgo, la capitale informale della birra russa, la diminuzione della produzione nel 2008-inizio del 2009 è stata del 19,3 per cento.
I consumi di birra in Russia attualmente sono stimati a 67-85 litri per abitante (la popolazione totale è di 143,5 milioni), ovvero sotto la media europea pari a 110 litri l’anno.
I consumi di birra nei bar e ristoranti costituiscono una parte minore, diversamente da quanto avviene nei Paesi dell’Europa Occidentale.
In Russia, invece, i consumatori preferiscono acquistare la birra nei supermercati e nei negozi e, poi, consumarla a casa, in compagnia di amici, oppure all’aperto.
Inoltre, in Russia ci sono pochi locali (rispetto agli standard europei) dove si può bere della birra. Infatti, i costi di affitto dei locali per lanciarvi una birreria hanno raggiunto livelli proibitivi.
Per quanto riguarda le preferenze dei consumatori, l’80% delle vendite è concentrato nel comparto della birra chiara con grado di alcol inferiore al 5 per cento. L’altro 15% è costituito dalle vendite di birra chiara fortificata (alcol fino all’8,6%). Tutto il resto, appena il 5%, rappresenta le vendite di birre scure, non filtrate, analcoliche, ecc.
Infine, negli ultimi anni sono aumentati i consumi di birre della fascia alta e di quella super economica.
Fonte: Intesa24CSI
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