Negli ultimi quattro anni in Russia aumenta a un ritmo del 12-15% il consumo di carne e di prodotti di carne. La produzione segna il passo e non riesce soddisfare la crescente domanda. Di conseguenza, aumentano le importazioni, aprendo ottime prospettive di sviluppo ai Paesi esportatori di carne e di prodotti di carne. Qualche anno fa era impossibile trovare sui banchi dei negozi russi della carne fresca di ottima qualità, prodotta oltre all’oceano.
Nei supermercati e nei grandi negozi dei generi alimentari i consumatori russi possono scegliere tra diversi produttori di salame Milano, di bresaola Valtellina, di prosciutto crudo e di pancetta affumicata. Per non parlare di Parmigiano reggiano e Mozzarella. L’aumento dell’import ha fatto salire il volume del mercato russo della carne e dei prodotti di carne da 21 miliardi di dollari nel 2006 a 25 miliardi nel 2007.
Per quel che riguarda i prodotti di carne (salami, salumi, wurstel, salsicce, prosciutti, paté ecc.), i consumi si stimano a soli 13-15 chili l’anno. Ovviamente, i consumi a Mosca e a San Pietroburgo si distinguono moltissimo dal resto del Paese e, secondo le stime, raggiungono i 30-35 chili l’anno per persona.
Un altro tratto particolare del mercato russo dei prodotti di carne è la dipendenza del settore dalle importazioni di carne: l’agricoltura russa non riesce a soddisfare a pieno la domanda di carne di alta qualità.
Le importazioni di generi alimentari di carne (salumi, prosciutti, paté ecc.) dopo un’impennata registrata nel periodo 2000-2003, raggiungendo quota 27-28mila tonnellate, negli ultimi quattro anni si sono assestate a 12-15mila tonnellate all’anno. È invece cambiata molto la struttura interna delle importazioni in Russia: a differenza dei primi anni post sovietici, quando le forniture erano dominate da carne e da pollame surgelati di bassissima qualità, attualmente sul mercato russo sono presenti molti prodotti di primissima categoria, dai prosciutti e salumi italiani, a carni rigorosamente selezionale.Secondo l’analisi del mercato russo, nei negozi di Mosca si vendono oltre 5mila tipi diversi di prodotti di carne. A San Pietroburgo e in altri maggiori centri abitati del Paese l’assortimento è di 2,5 mila prodotti, mentre nei capoluoghi delle regioni se ne offrono 600-900 tipi . Si distinguono le strutture interne dei mercati di Mosca, dove la quota di salumeria è del 52,2% dell’intero mercato, e delle regioni dove questa quota sale al 67,2 per cento.
Fonte: notiziario CSI
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