Sponsor

27 aprile 2010

Il mercato russo dei mobili per la casa

È l’Italia l’esportatore numero uno verso la Russia - Aumenta la concorrenza cinese - Le stime del mercato russo variano da 7 a 10 miliardi di dollari l’anno

Negli ultimi due anni sul mercato russo dei mobili per la casa si è registrato un notevole aumento della concorrenza tra produttori russi piccoli e grandi, oltre che tra i produttori russi e quelli esteri. In questo periodo questo mercato in Russia è tra quelli con il più elevato tasso di concorrenza.
Bisogna ricordare che il mercato internazionale dei mobili per la casa è molto giovane: i maggiori operatori sono presenti su questo mercato soltanto da 15 anni. Gli operatori sostengono che nel suo sviluppo il mercato russo dei mobili per la casa sta copiando quello dell’Occidente da dove sono arrivate tecnologie e design.
Inoltre, in gran parte il mercato dei mobili si forma sotto l’influenza del mercato degli immobili. Ciononostante, in questo momento il volume del mercato russo raggiunge appena l’1% di quello mondiale, che indica il suo enorme potenziale.
Prima della crisi finanziaria globale il mercato dei mobili per la casa della Russia era cresciuto in maniera esponenziale, legato in primo luogo al crescente benessere della popolazione e all’accessibilità dei crediti al consumo che ha spinto all’acquisto.

L’aumento dei volumi dell’industria edilizia ha favorito le vendite, di cui una parte consistente è stata costituita da scaffali di vario tipo.
Negli ultimi anni e fino alla crisi finanziaria (2008) le spese dei consumatori russi per l’acquisto di mobili sono cresciute a un ritmo medio di 20, 50 e 100 dollari per una persona all’anno. Questi dati sono comunque ancora molto sotto agli indicatori dell’Europa occidentale che raggiungono i 300-350 dollari annui.
Un altro tratto particolare del mercato dei mobili per la casa sta nel fatto che le statistiche ufficiali e quelle non ufficiali si distinguono moltissimo. Una particolarità che viene spiegata con l’aumento del cosiddetto “mercato grigio” per quanto riguarda la produzione “non registrata” dalle statistiche ufficiali e per quelle “sommerse”.
Fonte: Intesa24

18 aprile 2010

InterFood a San Pietroburgo


Questa settimana è prevista svolgersi a San Pietroburgo la fiera internazionale “InterFood”, dedicata ai prodotti alimentari, contemporaneamente all’altra esposizione internazionale “Prodtech”, questa riservata alla trasformazione alimentare e agli impianti produttivi.

Riconosciuta da UFI e IUEF, Interfood è l’analogo per l’importante mercato della Russia nord-occidentale della moscovita “Prodexpo”; all’evento partecipano centinaia di aziende di settore, e la presenza di diversi stand nazionali, come quelli di Italia, Ungheria, Austria, Germania, ed altri paesi, è finora stata a riprova del fatto che la fiera, pur non ospitata dalla capitale russa, ha ormai raggiunto una qualifica ed una riconoscibilità transnazionale.

Le varie sezioni delle due grandi fiere internazionali di San Pietroburgo dell’alimentare, del beverage, e degli ingredienti riguardano prodotti alimentari di ogni genere, macchinari da forno, per inscatolamento, per l’industria dolciaria, per la lavorazione di pesce, carne, latte, per la pasta, per la produzione di olii, macchine e materiali per packaging e labeling, per riempimento e imbottigliamento, per chiusura, acque minerali, succhi di frutta, bibite, birra, liquori, ingredienti alimentari, spezie, additivi, dolcificanti, vitamine.


Fonte: U/I

9 aprile 2010

Russia economy's recovery


Russia’s economy is poised for the “biggest bounce” in the world this year as companies rebuild stocks and resurgent consumer demand boosts output after a record slump in 2009, Bank of America Merrill Lynch said.
The economy of the world’s biggest energy supplier will grow 7 percent this year, David Hauner, head of emerging-market economics at the largest U.S. bank, said in a report published today, raising a previous estimate for 5 percent expansion. The economy contracted a record 7.9 percent last year.
“Russia leads by a wide margin,” Hauner said. “A 7 percent GDP call for Russia looks aggressive, but is it? The comparison with the 1998-2000 episode suggests our revised forecast remains conservative.” Russia’s output won’t match its pre-crisis peak until the first quarter of 2011, according to the report.
Surging demand for commodities and companies’ efforts to stabilize inventories stoked a rebound that’s helping to pull the economy out of its worst contraction since the Soviet Union collapsed in 1991.
On a seasonally adjusted basis, Russia’s GDP gained 6.5 percent in the first quarter from the previous three months, BofA Merrill estimates. This year’s recovery will follow what President Dmitry Medvedev has called the “hardest year” since Russia’s 1998 default.
‘Upward Pressure’
Russia’s economy may expand 4 percent to 4.5 percent this year, more than the government’s official forecast of 3.1 percent, Deputy Economy Minister Andrei Klepach said on March 16. GDP may advance 3.35 percent this year, according to the median estimate of 22 economists surveyed by Bloomberg.
There will probably be “upward pressure on the consensus during the weeks ahead,” BofA Merrill said in the report.
Bank lending will begin to accelerate in the second half after a “credit-less recovery” and loans may grow as much as 30 percent in the second half from a year earlier, Hauner said.
Retail sales rose an annual 1.3 percent in February, the second month of growth, as higher wages fueled consumer spending. The unemployment rate fell for the first time in four months, reaching 8.6 percent in February.
“Initially, the recovery will likely remain driven by exports,” Hauner wrote. “Only in the second half of the year, we expect consumption to pick up more materially on the back of falling unemployment and inflation and rising wages. The biggest bounce, however, should come from inventory restocking.”
Oil Price
Urals crude, Russia’s chief export, has surged more than 97 percent since the end of 2008. An increase of 1 percent in the oil price boosts GDP by 0.1 percent in the first year and adds another 0.1 percent over the next five years as the improving outlook drives capital inflows, according to BofA Merrill.
A 30 percent increase in the price of oil adds 3 percent to GDP after one year and 6 percent cumulatively after six years, the bank said.
Investment growth will reach an annual rate of about 50 percent in the first half, while inflation will decline to 5 percent by the middle of 2010 and will average 6 percent this year, BofA Merrill predicts.
Consumer-price growth last month fell to 6.5 percent, its lowest level since July 1998, after ruble gains suppressed import prices and demand remained sluggish. The annual inflation rate more than halved in March from 14 percent a year earlier.
Russia’s central bank will take advantage of slowing inflation to cut its benchmark refinancing rate to 6.5 percent this year while narrowing the difference with the regulator’s other policy rates, Hauner wrote. The benchmark will rise to 9 percent in 2011, he estimates.
Bank Rossii lowered the rate a quarter-point to 8.25 percent on March 29, its 12th reduction in less than a year.


Source: Tasneem Brogger, Chris Kirkham (Bloomberg)

7 aprile 2010

Mapei cresce in Russia

Nell'agosto 2008 Mapei, la società di Giorgio Squinzi, presidente di Federchimica e da qualche giorno nel comitato di presidenza di Confindustria, aveva lanciato il suo 47º stabilimento nel mondo per la fabbricazione di adesivo in polvere per piastrelle in ceramica a Stupino, vicino a Mosca. Diciassette mesi dopo, l'azienda ha cavalcato la crisi, terminando il 2009 con un fatturato in crescita del 5 per cento, afferma il direttore generale Luciano Longhetti.
«Tenuto conto della crisi – spiega – siamo riusciti a cavarcela discretamente. Per il 2010 prevediamo una crescita di fatturato intorno al 20%, tornando quindi in linea con i nostri piani. La Russia è un grande mercato, interessante ma anche difficile, e noi stiamo scommettendo per il futuro, inserendo una seconda linea di produzione a Stupino».
Quanto ai concorrenti per Longhetti «i produttori russi in questo settore hanno ancora molta strada da fare e per ora sono di fascia molto bassa. Una concorrenza più seria viene invece da produttori internazionali, alcuni dei quali hanno avviato stabilimenti in Russia come la francese Saint Gobain, o gli svizzeri e i tedeschi. In questo mercato premiano la qualità del prodotto e la sua tecnologia».
Fonte: Intesa24